1946, mentre il mondo lentamente si rialza dalla guerra, lo sport riparte con l’hockey a fare da traino. E a Montreux domina l’Hockey Monza Aprile 1946, la guerra è appena terminata. L’Europa intera sta provando a rialzarsi, contando milioni di morti e intere comunità distrutte. E con una simile devastazione, anche lo sport è al collasso. In Italia il calcio fatica a ricucire gli strappi tra nord e sud, mentre la Gazzetta dello sport a stento rimette in piedi il Giro d’Italia, con le sfide tra Bartali e Coppi che riportano un senso di unità ad un paese in cui mancava tutto, strade comprese.Nonostante uno scenario desolante, l’hockey riusciva a mantenersi…
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31 Luglio 1982, una rovente finale tra Lodi e Barça
La finale di Coppa dei Campioni del 1982 giocata il 31 luglio tra Amatori Lodi e Barcellona
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1947, quando il Portogallo firmò la storia
Domenica scorsa il Portogallo ha alzato al cielo l’ultima edizione della Coppa del Mondo, battendo l’Argentina ai rigori. Un trionfo che è stato festeggiato dall’intero paese, capeggiato dal Presidente Marcelo Rebelo de Sousa che ha omaggiato i campioni, Angelo Girao in testa. Per i rossoverdi si è trattato della vittoria numero 16, un numero di successi notevole. Ma quando è nato il mito dell’hockey nel paese di Helder Nunes? La risposta è semplice: il 21 maggio del 1947. Quel giorno il Pavilhao dos Desportos era stracolmo. Si narra di oltre 10 mila spettatori pronti a festeggiare la propria Nazionale, altrettanti fuori, incollati alle radio. E un intero paese pronto a…
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Italia – Spagna, un “clasico”
Nell’hockey su pista Italia – Spagna non sarà mai una partita come le altre. È un “clasico”, che mette di fronte due scuole di pensiero che scontrano dalla notte dei tempi. Con esattezza dal 23 Maggio del 1947, quando a Lisbona, nel loro debutto Mondiale, le Furie Rosse fecero capire che la storia l’avrebbero scritta con prepotenza. Quel giorno, davanti a 16 mila tifosi portoghesi, Jorge Trias e Tito Màs sorpresero 4-3 l’Italia. Gli Azzurri provarono ad arginare la forza degli emergenti spagnoli con le stoccate del duo triestino Poser – Mario Cergol, chiudendo gli spagnoli nella loro area. Ma nemmeno i tiri accompagnati di capitan Kullmann poterono contro il…
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Giulio Cocco, Ale Verona e gli italiani di Portogallo
C’è anche un po’ d’Italia nel campionato più spettacolare del mondo. In Portogallo oggi possiamo trovare i giocatori più forti in circolazione, ad esclusione dei talenti che militano del Barcellona. E nella NBA dell’hockey possiamo ammirare anche i nostri Giulio Cocco e, da settembre, Alessandro Verona. L’immenso potere del dio denaro e dei colossi del calcio, che grazie alla passione per le loro modalidades dispensano finanziamenti alle sezioni hoquei, ha definitivamente scavato un solco tra il campionato portoghese e il resto delle leghe europee. Oggi in terra lusitana l’hockey mantiene lo status di disciplina seguita con grande affetto, come confermano le presenze sugli spalti, mentre ai grandi investimenti viaggiano di pari passo i risultati sportivi.…
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Montreux, nel 1982 l’unico successo dell’Italia
A Montreux si gioca la Coppa delle Nazioni, con i suoi 98 anni, la manifestazione hockeistica più antica al mondo. La Nazionale maggiore ha ottenuto una sola vittoria: nel 1982.
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1986 in Brasile è un capolavoro Azzurro
A Sertaozinho la Nazionale del Professor Massari vince il Campionato del Mondo: sarà il primo trionfo di un quadriennio dorato Sertaozinho, settembre 1986. L’Italia domina un campionato del Mondo vincendo in maniera quasi imbarazzante: nessuna nazionale riesce a tenere il passo degli Azzurri, che vantano una rosa fortissima e uno stile di gioco che li rende imbattibili. In porta Cupisti è il più forte al Mondo, mentre Parasico come vice è una garanzia assoluta. Dal Lago e Girardelli formano una coppia di registi letteralmente immarcabile: le loro giocate sono qualcosa di sublime. Crudeli in difesa è letteralmente insuperabile, condividendo la linea con capitan Colamaria. In attacco le armi si sprecano:…
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1984 nel Mondiale di Novara trionfa l’Argentina
1984, Novara, l’inizio di una nuova era per la Nazionale italiana. Giovanbattista Massari conosciuto semplicemente come “Il Professore” continua nel suo lavoro iniziato pochi anni prima: lui, capace di portare il Giovinazzo ai massimi livelli europei, perdendo anche una finale di Coppa dei Campioni contro un imbattibile Barcellona, crea e plasma un’Italia forte, carismatica, talentuosa, che possiede carattere, gioco e una mentalità vincente mai vista prima. Se l’Europeo di Vercelli ’83 fu una sorpresa, Novara ’84 è la manifestazione che lancia definitivamente gli Azzurri nelle alte sfere: ora competere con l’Argentina di Martinazzo, la Spagna di Torner e il Portogallo di Cristiano non è più un’utopia, ma una solida realtà. Il Palazzetto…
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La bella favola del Laverda Breganze
Nel 1960 un prete intraprendente avvia i ragazzi sui pattini: in pochi anni l’hockey diventerà una religione. L’ultimo capitolo è dedicato all’incredibile favola del Laverda Breganze, una storia che parte dalla passione di Don Piero Carpenedo e si chiude con i successi “fatti in casa” degli anni ‘70, con il primo giocatore breganzese Campione del Mondo. Nel mezzo potete ritrovare la passione genuina di un intero paese, che riversa nell’hockey un’amore senza eguali. (…) Come abbia fatto quel Breganze ad arrivare ai massi mi livelli partendo da zero, senza nessun aiuto esterno, contando solamente sulle proprie forze, resterà un mi stero. Mino Battistella non aveva dubbi “Avevamo solamente voglia di allenarci…
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1936, il Mondiale sotto gli occhi di Adolf Hitler
Siamo nella Germania Nazista, nel periodo più buio della storia del Mondo. L’ideologia Nazionalsocialista si sta espandendo in tutta la nazione e tra i mezzi di propaganda utilizzati dal regime vi era ovviamente anche lo sport, Il 2 Aprile del 1936 la Stadthalle di Stoccarda era gremita da oltre 10 mila spettatori.Il meraviglioso palazzetto, sede del 1° Campionato del Mondo, vantava un parquet intrecciato e ogni tipo di comfort moderno.Per il Nazismo si trattava dell’ulitmo banco di prova in vista dell’Olimpiade di Berlino 1936. Il grande Luigino Kullmann nelle sue memorie rivelò che in tribuna, ad assistere alla vittoria dell’Italia sulla Germania, spuntò anche Adolf Hitler… “(…) Gli Azzurri si guardavano…